Passeggiando sulla spiaggia vedo da lontano una sedia, lì, sola, rivolta verso il mare.
Mi avvicino e la riguardo.
Prende sembianze umane, come fosse un uomo o una donna in attesa della sua amata o del suo amato, in attesa di vederlo arrivare da un momento all’altro da chissà quale porto lontano.
Parliamo un po’ e mi racconta che lo attende da così tanto tempo che il suo cuore si è ormai arrugginito, si è cristallizzato.
Mi confida che saper attendere è un buon esercizio, spesso ripagato con la moneta della verità, ma oltre un certo punto rende immobili e fragili.
Detto questo, prima di salutarla, a testimonianza del nostro incontro, mi chiede di fotografarla.
Fu quella la sua prima azione.
(Dario – 17 marzo 2022)