All’improvviso

E se all’improvviso finisse tutto,

la vita dico,

sì, proprio la tua,

ci hai mai pensato?

Chiudi gli occhi,

cosa vedi,

cosa stai lasciando?

Rabbia, paura,

o no, forse gioia, amore.

Ascolta, ascoltati.

Cose, tante,

Voci, vere, quante?

Guarda bene, ascolta,

senti, nelle vene,

e scegli, ora.

(Dario – 20 maggio 2023)

Abbracci

Ci sono abbracci e abbracci,
alcuni non li dimentichi,
ti rimangono addosso per sempre.
 
Senti le mani che stanno per toccare le spalle,
il respiro che per un attimo si blocca,
nel momento stesso in cui ti stringi.
 
Respiro che diventa sospiro, di liberazione.
Sì, l’anima si libera e vibra lontano.
Ci sono abbracci che li senti e ti fanno gioire.
(Dario – 5 giugno 2022)

L’Attesa

Passeggiando sulla spiaggia vedo da lontano una sedia, lì, sola, rivolta verso il mare.

Mi avvicino e la riguardo.

Prende sembianze umane, come fosse un uomo o una donna in attesa della sua amata o del suo amato, in attesa di vederlo arrivare da un momento all’altro da chissà quale porto lontano.

Parliamo un po’ e mi racconta che lo attende da così tanto tempo che il suo cuore si è ormai arrugginito, si è cristallizzato.

Mi confida che saper attendere è un buon esercizio, spesso ripagato con la moneta della verità, ma oltre un certo punto rende immobili e fragili.

Detto questo, prima di salutarla, a testimonianza del nostro incontro, mi chiede di fotografarla.

Fu quella la sua prima azione.

(Dario – 17 marzo 2022)

Insieme

<<Amore eterno?… utopia!>> direbbe qualcuno

<<Amore fedele?… nel 2021?!?!>> direbbe qualcun’altro

Vero, pura utopia nel 2021, stessa utopia dell’anno Mille come sarà nel 3000, ma che diventa obiettivo di vita per chi sceglie una vita “piena”.

Dico “piena”, non dico senza problemi, dolori, cadute, delusioni, ma una vita sempre alla ricerca della verità e dell’impegno verso se stessi e verso gli altri, alla ricerca di quell’equilibrio che permette di essere se stessi INSIEME agli altri.

Ecco, il nucleo più piccolo in cui si può sperimentare l’INSIEME è la coppia, e quando entrambi i soggetti coinvolti si muovono alla ricerca di questa pienezza, senza fare calcoli sul proprio tornaconto, l’impegno diventa reale, costante, duraturo, che tende appunto all’eterno.

Spesso si ha paura di un tale rapporto perchè viene avvertito come una condanna del proprio Io, una gabbia, perchè significa annientarsi, non essere liberi.

Sì, è vero, l’Io viene messo a dura prova, ma chi ha paura di questo rischia di non vedere che, in realtà, l’amore vissuto pienamente è una danza, una danza in cui i ballerini volteggiano uno attorno all’altro, in equilibrio, in mezzo ad altre coppie.

L’uno fa da perno all’altro, e i due si sostengono, si abbracciano, si lasciano per un attimo per poi riaggrapparsi.

Durante una giravolta l’uno tende la mano all’altro, sicuro che è lì ad afferrarla, anche senza guardare.

C’è fiducia reciproca, e se capita di pestarsi i piedi, scoppia una risata, o un semplice sorriso o un bacio, a perdonare quella distrazione, perchè non vogliono smettere di essere in pista.

E così entrambi continuano a danzare e vivere nella gioia di quella musica d’amore che penetra e muove i loro corpi splendenti.

(Dario – 3 ottobre 2021)

Leonard Cohen – Dance me to the end of love

Amici di una vita

E poi ti ritrovi con gli amici di una vita, con il mare che ancora infrange le sue onde ma già si prepara per giorni di quiete, dosando la sua energia.
Il mare che con la sua potenza ha portato alla luce quelle rocce fino ad allora sepolte dalla sabbia, come verità.
Giove e Saturno ci guardano, il gigante più luminoso a sud-est, e ci indicano di guardare più a destra dove la via Lattea si mostra in tutta la sua bellezza.
“Ci sarà vita?”
“Certo che sì” e sicuramente in qualche altro angolo del cosmo due amici stanno ringraziando la vita per ciò che ogni giorno offre e insegna.
Due amici di una vita che, come il mare, allontana, poi riavvicina, in un eterno fluttuare.

In amore vince…

In amore vince chi si spoglia, chi si mette a nudo, in tutto, chi si mostra in tutti i suoi aspetti, chi riconosce di essere “nulla”, di essere “nessuno”, chi riconosce di poter esistere grazie alla presenza dell’altro che gli fa da specchio.

In amore vince chi è pronto a sopprimere il proprio ego, a governarlo per un progetto più alto, voluto dal Cielo.

In amore vince chi non ha paura dell’altro, chi non ha paura dell’ignoto, ed ha fiducia nella possibilità di andargli incontro giorno dopo giorno.

In amore vince chi riconosce la verità delle parole di Gesù quando dice: <<chi è senza peccato scagli la prima pietra>>.

In amore vince chi perdona, chi fa del passato una lezione per evitare passi falsi futuri, ma non se ne fa influenzare negativamente.

In amore vince chi osa, chi ha coraggio di accogliere l’altro come un dono inviatoci in carne ed ossa da nostro Signore Gesù Cristo.

Nessuna frase riesce a riassumere meglio l’amore se non questa: “Io accolgo te”.

Io accolgo te perché sei per me il dono più grande voluto dal Cielo, per me, per questa vita.

 

Dario

(1 maggio 2021)

Come l’acqua

Puntare all’Amore di nostro Signore Gesù Cristo può essere difficoltoso e agli occhi del Mondo può farti apparire “diverso” o, peggio, con caratteristiche che gli altri vogliono affibbiarti. È proprio in quei momenti che essere come l’acqua è il modo migliore per procedere nella Vita. Alla fine sarai solo una goccia che si riversa nell’Oceano dell’Amore di Cristo, per il Mondo sarai solo un infinitesimo, ma ciò che importa é che alla fine dei tuoi giorni sarai in Lui.

Dario

(Testo nella foto tratto da “Manuale del guerriero della luce” Paulo Coelho)

Genitori

Ci sono genitori che si vantano di parlare liberamente di sesso con i loro figli, perchè essi siano informati, perchè non ci siano tabù, perchè siano emancipati.
Eppure farebbero bene anche a parlare di amore e spiegare la differenza tra amore e sesso.
Ci sono genitori che ai figli di sei o sette anni fanno credere di essere già grandi… <<ormai sei grande!>> ripetono con fierezza.
Eppure farebbero bene a spiegare ai loro figli che ogni età va vissuta per ciò che realmente è.
Ci sono genitori che tengono i loro figli sotto una campana di vetro, sostituendosi nelle loro scelte per tutta una vita e poi pretendono che a trent’anni, dall’oggi al domani, quegli stessi figli sappiano volare con le loro ali.
Quei genitori farebbero bene a lasciare i propri figli liberi di sbagliare, cercando semplicemente di dare il buon esempio (sempre che siano in grado di darlo).
I figli non sono la copia dei genitori. Capiterà pertanto che dove hanno sbagliato i genitori, i figli non sbaglieranno più, e, viceversa, dove i genitori sono stati impeccabili i figli torneranno a sbagliare (ipotizzando, ovviamente, di avere la facoltà superiore di decretare cos’è giusto e cos’è sbagliato).
In ogni modo è importante che i figli seguano le proprie inclinazioni naturali, affinchè un giorno, padroni di se stessi, possano rivolgersi ai genitori dicendo:
<<Grazie mamma, grazie papà, per avermi fatto vivere appieno la mia vita>>

Dario

L’efficacia delle parole

Spesso non è quello che si dice
ma come lo si dice a fare la differenza.
Anche l’affermazione più giusta e sacrosanta,
infatti, perde d’effetto se ha in sè
i germi del fondamentalismo.
(Dario – 29 Marzo 2019)

Nell’Era del Cuore

La vita è un susseguirsi di momenti in cui abbiamo la possibilità di sperimentare noi stessi, un susseguirsi di momenti in cui possiamo scendere nel profondo del cuore e cogliere ciò che Dio ha riservato per noi.
Spesso utilizziamo il nostro tempo per rincorrere un ideale che, tuttavia, vive solo nella mente dell’uomo, è frutto dell’ambiente e della famiglia in cui si è cresciuti, ma è lontano da quelle esperienze che, invece, siamo chiamati a fare per noi stessi.
Così, troppo spesso, siamo impegnati a osannare il lavoro degli altri e a servirli per sentirci utili, ma senza la partecipazione del cuore.

E’ buona cosa “vivere con gli altri”, ma è diverso dal “vivere in funzione degli altri”. Vivendo in funzione di chi ci sta accanto rischiamo di cadere nell’infelicità e, a volte, di perdere anche la nostra dignità.
E, invece, il Signore ci ha dato una dignità che nessuno mai deve provare a toglierci: guai a colui che negherà la dignità ad un’altra persona, e lo stesso vale se sei tu stesso a negare la tua dignità.
Pertanto, viviamo la nostra vita cercando l’armonia con ciò che ci circonda e affondiamo le nostre radici in un terreno fertile, affinché possiamo crescere e slanciarci verso l’alto, verso il Cielo! Non rischiamo di vivere con le radici fuori dal terreno, in balia del vento che può sradicarci da un momento all’altro e privarci della linfa vitale!

Come le piante hanno tutto ciò che serve per affondare le proprie radici e crescere, così tutti gli uomini hanno questa possibilità. Tutti gli uomini possono crescere istante per istante solo se, invece che idolatrare gli altri, si concentrano su se stessi, sulle proprie sensazioni, sui propri sogni, sulle proprie possibilità,… osservando sì la relazione esistente con gli altri ed entrando in comunione fraterna.
In questo modo, ad un certo punto, una forte energia inizierà a pulsare nel nostro cuore, sentiremo un fuoco iniziare a bruciare e a mettere in moto la Macchina. Una macchina meravigliosa, a cui non manca nulla, splendida, variopinta, che vibra a diverse frequenze a seconda dell’Attimo.

Ognuno di noi è Unico, Speciale, Inconfondibile, meritevole di tutta la felicità del Mondo.
E felicità non significa avere molti soldi, una casa grande, un’auto fiammante, una bella donna o un bell’uomo al proprio fianco, ma la felicità si raggiunge solo quando avremo allineato perfettamente cuore e mente.
Ci sono persone intelligentissime, dotate di una capacità di analisi incredibile, un dono raro, ma che non mettono quell’intelligenza al servizio del proprio cuore, rimanendo per questo infelici. In tal caso è la mente che fa da padrona.

Ma la mente è un processo, un insieme di azioni e reazioni che avvengono nel nostro corpo e nel nostro cervello, ed essendo istantanee non possono essere il nostro Essere. L’Essere è immutabile, è ciò che ci muove, è la ragione stessa per cui dei segnali elettrici vengono trasmessi da neurone a neurone.
Finché quei segnali faranno sempre lo stesso percorso, incapperemo sempre negli stessi errori, fino a giungere ad un conflitto interiore. Dobbiamo invece riuscire a osservarli e, quando necessario, deviarli. Così, quando sarà l’Essere a controllare la mente, saremo felici, indipendentemente dalle vittorie e dalle sconfitte.

Tutte saranno solo esperienze che ci faranno maturare e tutto diventerà più chiaro, ci sembrerà di vivere nel mondo delle coincidenze e ci sentiremo parte integrante del Creato, senza più sofferenze. Anche il dolore, infatti, potrà acquisire una valenza positiva e contribuire alla propria crescita interiore.

Quel fuoco inizierà a produrre frutti, sarà la fucina di un fabbro o il forno di un panettiere, e non un vulcano che erutta portando distruzione.

Dario